Angantyr - Kampen Fortsætter
Ancora una one man band che si va ad aggiungere al già folto numero,proveniente
stavolta dalla Danimarca. Ynleborgaz si muove sulla scia del più classico
black norvegese, dove regnano atmosfere pagane e anticristiane, con vocals
sofferte e melodie proveniente dagli abissi del tempo.Primo album, autoprodotto,buon
esordio e una cover che più old style non si poteva.
Dopo un intro oscuro che ci conduce nel buio più fitto e tetro,che
spaventa e demolisce la tranquillità del silenzio,ci avviamo verso
la prima canzone "Stormen fra nord", con chitarre sporche,quasi
a effetto zanzara, e vocals malvagie e intrise di straziante tormento, in
un mid tempos dilaniato da scosse di violenta agonia e passaggi più
epicheggianti. Cadenzata e inquieta "Landeplagen skal bort" cerca
di rilassare e allo stesso tempo torturare con le sue lente melodie malate,
mentre "Intelhedens larm" è un pezzo strumentale che ci conduce
nel limbo, dove tutto è nulla e il nulla è qualsiasi cosa ,
dove l' essenza stessa dell'uomo diventa tutt uno con il sogno. La devastazione
ricomincia in "I der knaeler i ynk", col ritorno delle chitarre
zanzarose e di uno screaming qui ancora più malvagio, in certi passaggi
al limite del growl più acuto. Sonorità epiche emergono da "Da
frostvind blaeste" , sorta di epica cavalcata sostenuta da chitarre più
pulite e coinvolgenti, che catturano e trasportano in lande di ghiaccio e
fuoco, onore e morte. L' ultima traccia è una decadente ballad, intrisa
di tristezza e malinconia, con chitarre oscure e batteria cadenzata, che segna
la fine di tutto.
Un buon album, certo non trascendentale,ma onesto e suonato con l'anima, la
nera fiamma brucia sicuramente alta e fiera nel cuore di Ynleborgaz, e se
vi piacciono le cose vere e sincere, unite anche a una discreta qualità,
non potete non fare vostro questo album, che è stato recentemente ristampato
dalla Total Holocaust Rec.
VOTO : 8